Alla presenza del vescovo ausiliare Mons. Cesare Di Pietro del superiore Generale della Congregazione dei Rogazionisti, P. Bruno Rappazzo, della Superiora Generale delle Figlie del Divino Zelo, di Madre Maria El Milanez, mons. Giò Tavilla ha introdotto la conferenza stampa dedicata alla presentazione del “Cammino di Sant’Annibale”: spiritualità, storia e cultura.
Un’iniziativa pensata in occasione del centenario della morte del Santo che ha vissuto a Messina, lasciando un segno tangibile della sua spiritualità vissuta in relazione con le persone. Il cammino racconta la storia di Sant’Annibale, un’anima piena di zelo votata al servizio. Ad ideare questo cammino una equipe composta da Padre Reinaldo Letào, suor M. Barbara Koramangalath Francis, Padre Mario Magro, Padre Salvatore Catanese, Antonio Tavilla e Filippo Cadili.
Negli ultimi anni, in Italia, si sta riscoprendo il valore dei cammini spirituali: percorsi che uniscono fede, natura, cultura e incontro, quello di Sant’Annibale Maria Di Francia, è un itinerario che intreccia la figura del santo messinese con il paesaggio, la memoria e le tradizioni della Sicilia.
Sant’Annibale Maria Di Francia (1851–1927), fondatore dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo, fu un apostolo della preghiera per le vocazioni e della carità verso i poveri. Il cammino che porta il suo nome, nasce proprio per far conoscere i luoghi in cui visse e operò ma anche per offrire un’esperienza di rinnovamento spirituale.
Il pellegrino che percorre queste tappe non solo ripercorre le orme del santo, ma entra in contatto con la cultura e la bellezza di Messina: i panorami sullo Stretto, i borghi antichi, le chiese, le comunità accoglienti. È un viaggio che unisce fede e meraviglia, silenzio e incontro.
Il cammino offre al viandante un linguaggio universale: quello della ricerca di senso e del contatto con l’essenziale. Non si tratta solo di un percorso fisico, ma di un viaggio dell’anima che unisce storia, cultura e spiritualità.
Camminare sulle orme di Sant’Annibale significa riscoprire l’essenza del viaggio lento: il passo, l’ascolto, l’incontro. È un’esperienza che parla al cuore contemporaneo, spesso affannato e disorientato, e lo invita a ritrovare un senso più profondo della vita.
Un cammino che può essere completato in uno o tre giorni in base alle esigenze di chi decide di percorrere i luoghi che hanno visto svilupparsi e diffondere l’opera e la spiritualità di Sant’Annibale.
Un cammino, ha affermato il vescovo ausiliare mons. Cesare Di Pietro, che “arricchisce ancora di più la città di Messina perché, chi lo intraprenderà, entrerà in contatto con l’ambiente sociale, culturale ed economico della città che poi verrà esportato in tutto il mondo. Un cammino fatto di ascolto della parola e di condivisione; rinnovare il proprio impegno personale e comunitario”.
Il Vicario Generale dei Padri Rogazionisti si è “soffermato sull’aspetto spirituale del cammino, una quotidianità che porta alla relazione personale con Dio. Dio che cammina con il suo popolo così come Gesù ha camminato con i suoi discepoli e con la gente che incontrava per strada”.
Madre Maria El Milanez “ha parlato di dinamicità del mettersi in movimento, un punto di partenza e punto di arrivo, un andare sempre avanti senza fermarsi nonostante le difficoltà della vita. Non è solo un cammino dal un punto fisico ma anche e soprattutto, un cammino interiore dentro di noi per conoscerci meglio”.
Un cammino che può essere fatto da soli, creando un rapporto individuale ma anche con gli altri, così come i due discepoli di Emmaus che si sono aiutati vicendevolmente. Insieme la fatica si sente meno. Camminare oggi per un ricordo del passato da vivere nel presente guardando al futuro.
Il cammino di Sant’Annibale parte dal quartiere Avignone dove è stato eretto il santuario di Sant’Antonio di Padova, passa dal Sacro Cuore di Gesù e si conclude al Santuario della Madonna della Guardia.
All’avvio, ogni pellegrino riceverà una credenziale segno distintivo del viaggiatore; con questo elemento distintivo, si impegnerà a compiere il pellegrinaggio a piedi, in bicicletta o con altri mezzi, accettandone il senso e lo spirito.
